In alcuni casi non sono tanto le norme ma il buon senso a mancare nella gestione di controversie anche in ambito accessibilità in ambienti condivisi
Torniamo a parlare di barriere architettoniche e accessibilità in condominio, prendendo spunto da due quesiti arrivati alla nostra rubrica esperto barriere architettoniche.
Si tratta di due domande che riguardano casi diversi ma che abbiamo deciso di raggruppare, per poter fare riferimento sicuramente alle norme, ma anche per ricordare come il buon senso e il senso civico non debbano mancare, anche e soprattutto in queste questioni.
Vediamo di seguito i due casi affrontati.
QUESITO N.1
Per accedere al portone di casa mia (un condominio) ci sono tre scalini. Ho chiesto che mi venga installata una maniglia o un corrimano che mi permetta di salire o scendere. L'amministratore vuole addebitarmi la spesa. Ma non c'è un obbligo per il superamento delle barriere? Grazie
La risposta dell’esperto barriere architettoniche
In presenza di gradini condominiali dovrebbe essere già presente un corrimano - o similare - che agevoli l’utilizzo della scala a coloro che accedono allo stabile. Questo per una semplice questione di sicurezza, ma anche come previsto dal D.M. 236/89 che ha reso obbligatoria la presenza del corrimano all’interno degli edifici, costruiti dopo tale data.
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QUESITO N.2
Mia mamma, invalida al 100% e difficoltà a deambulare, usa un deambulatore a 4 ruote che normalmente lascia depositato nell'androne di accesso al condominio poiché con estrema difficoltà può accedere all'ascensore. L'amministratore del condominio scrive richiedendo che il deambulatore non sia più lasciato nell'androne in quanto contravviene al regolamento condominiale che prescrive che nessun oggetto possa essere lasciato nelle parti comuni. Trattandosi di persona disabile con difficoltà a inserire il deambulatore nell'ascensore è proprio cogente l'obbligo impartito dall'amministratore?
La risposta dell’esperto barriere architettoniche
La questione, purtroppo, considerando anche la peculiarità, richiede il parere di un avvocato. In quanto potrebbe presentare una potenziale contrapposizione fra quanto previsto delle normative vigenti e i regolamenti condominiali.
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Redazione