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La stretta sulla detrazione del 75% sulle spese per abbattimento delle barriere architettoniche limiterà di molto l’accesso a un beneficio che si era rivelato importante per l’accessibilità. Ne parliamo con gli esperti del settore

(Publiredazionale)

Sul fronte delle agevolazioni fiscali per persone con disabilità, il 2024 si è aperto con una doccia fredda per coloro che hanno intenzione di effettuare lavori per il superamento delle barriere architettoniche.  Se da un lato, infatti, la legge di Bilancio 2023 aveva confermato – estendendola fino al 2025 - la possibilità di usufruire della detrazione fiscale del 75% sui lavori di abbattimento delle barriere architettoniche, dall’altro è intervenuto il Decreto Legge 212 del 29/12/2023, introducendo dei limiti, tra gli altri, all’ottenimento della cessione del credito e dello sconto in fattura.

LE NOVITÀ
Dal 2024, con la nuova normativa vengono in primis ridotte le tipologie degli interventi ammissibili alla detrazione, che rimangono solo: scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici. Inoltre viene riconosciuto lo sconto in fattura solo sulle installazioni effettuate su parti comuni di condomini, mentre vengono escluse le abitazioni unifamiliari e le unità abitative (case private, ndr) che si trovino in edifici plurifamiliari, ad eccezione del verificarsi di queste condizioni: che l’unità abitativa sia l’abitazione principale e che:
1.      il reddito di riferimento non superiore a 15.000 euro
2.      oppure, che nel nucleo familiare sia presente una persona con disabilità accertata ai sensi dell'art 3 della legge 104/1992
Rimangono quindi tagliate fuori dalla possibilità dello sconto in fattura ad esempio le persone che, pur anziane o con una disabilità, non abbiano il riconoscimento della legge 104, o il cui reddito superi i 15.000 euro.

Giovanni MessinaPer capire in quale misura queste restrizioni alle agevolazioni fiscali possono avere conseguenze sulla possibilità dei cittadini a intraprendere interventi di accessibilità, abbiamo fatto qualche domanda a Giovanni Messina, Director of Southern Europe di Stannah, tra le aziende leader del settore.

Cosa significa limitare così pesantemente l’accesso ai benefici fiscali, subordinandone il riconoscimento solo a determinate tipologie di abitazioni o di utenza?
Ricordiamo che è un intervento che limita la detrazione fiscale con lo sconto in fattura alle categorie di persone che hanno una disabilità certificata oppure alle persone a bassissimo reddito e ai condomini: queste sono le tre opzioni che rimangono. A mio avviso in questo modo vengono meno due principi importanti: in primis viene meno il discorso della prevenzione, poiché sostanzialmente si rinuncia a intervenire in quell’abitazione dove vivono persone ad esempio oltre i 60 - 65 anni che ancora non hanno problemi di mobilità gravi, rinunciando così a fare un investimento che miri a ridurre i rischi di cadute e incidenti domestici.
Poi, decidendo che nella casa abitata da una certa tipologia di persona do il contributo all’agevolazione, mentre nella casa abitata da una persona di tipo diverso non la do, il secondo punto che viene meno è la possibilità di interventi sullo stock abitativo delle case a lungo termine. Mentre la misura, per come era stata concepita in origine, aveva il grande vantaggio che interveniva sulla qualità delle abitazioni in generale, indipendentemente da chi ci abiti oggi.

Entrando invece nel merito delle categorie che sono state “salvate”, sappiamo tutti che la legge 104 certificata non è diffusa sulla totalità delle persone che hanno problemi di mobilità, anche gravi; quindi in un certo senso l’intervento discrimina, perché ci sono persone che magari fino a ieri non hanno mai chiesto la certificazione della Legge 104 e oggi sono impossibilitati ad agire.
Infine, anche il discorso della prima casa è un po’ assurdo perché, per esempio, una persona anziana che si sia trasferita a casa del figlio perché non è più autonoma a casa propria, e magari nella casa del figlio non ha la residenza, non può godere totalmente dell’agevolazione.

Dal vostro punto di osservazione, di quanto sono aumentati gli interventi di abbattimento di barriere architettoniche, grazie alla detrazione fiscale del 75%?
Direi che nel 2022 e nel 2023 sono aumentati di circa il doppio: la domanda è raddoppiata. Questo dimostra come ci fosse una domanda inespressa, o che comunque non trovava risposta per motivi economici. E quindi, nel momento in cui vi si è data un’agevolazione forte e importante, chiaramente ha trovato ampia risposta. Stante questo, noi ci aspettavamo che se la cosa fosse stata mantenuta, poi il mercato si sarebbe stabilizzato, con ritmi di crescita più fisiologici.

Come si dovrebbe agire, a livello fiscale, per mantenere questo positivo trend?
Nel mondo ideale sarebbe bello tornare alla misura originaria: era comunque un dispositivo che secondo me ha molti vantaggi: ad esempio, dal punto di vista dell’impegno dello Stato c’è sì una rinuncia al gettito fiscale, se vogliamo, ma non ci sono costi per mettere in piedi una struttura amministrativa- burocratica che riconosca dei contributi. L’altro grosso vantaggio viene dal fatto che un mercato che raddoppia in termini di volumi porta benefici economici più generalizzati.
Se, poi, per motivi di budget si vuole mantenere una limitazione legata alla persona e alla sua condizione di disabilità o meno, bisognerebbe avere un atteggiamento più realistico, quindi non vincolare il beneficio a una certificazione di invalidità. Piuttosto, prevedere un livello di età, perché no: in altri Paesi si muovono partendo da una certa età in su; oppure, come ad esempio per la legge 13/1989, prevedere il requisito di una semplice certificazione medica che attesti che la persona si trova in una condizione di difficoltà motoria.
Infine, se si vuole intervenire sul reddito, si potrebbe farlo creando delle fasce: chiaramente per le persone più disagiate prevedere uno sconto in fattura e detrazione fiscale del 75%, e magari ridurre questa percentuale per i più abbienti.


Quali sono state le principali installazioni effettuate dalla vostra clientela che ha potuto usufruire delle agevolazioni fiscali oggi ridimensionate?
Nel nostro caso, come azienda Stannah, sono andati particolarmente bene i montascale a poltroncina: nelle case private sono la soluzione più facile e più adatta da inserire nell’ambiente domestico. Però direi che il beneficio sia stato abbastanza generalizzato su tutte le tipologie di prodotti per il superamento delle barriere architettoniche: la nostra visione del mercato è più orientata al mercato dell’abitazione, quindi indico i montascale, ma ad esempio nei condomini i prodotti sono di altro tipo, ovvero i montascale a piattaforma.

Cosa propone Stannah per andare incontro alle esigenze dei clienti, a fronte della stretta sul bonus barriere architettoniche?
Sicuramente i pagamenti dilazionati: ne abbiamo anche a interessi zero che, nella la migliore delle ipotesi, cercano di rateizzare una parte del pagamento in un lasso di tempo corrispondente al periodo nel quale si ottiene la detrazione fiscale. Ricordiamo infatti che esiste ancora la possibilità di portare in detrazione dalle tasse in 5 anni il 75 % dell’importo.

C’è qualche iniziativa del comparto, per un eventuale confronto col Governo, anche di concerto con il mondo associativo, affinché si possa intervenire sulla norma, in senso meno restrittivo?
Sì, certamente. Attraverso un contatto continuo che noi abbiamo con le associazioni, cerchiamo di mantenere aperto un canale di comunicazione. Anche perché la cosa che secondo me è un po’ mancata da parte delle istituzioni è stato l’ascoltare il mondo delle imprese e il mondo delle associazioni: il 29 di dicembre si è approvato un decreto che cambia le carte in tavola dalla sera alla mattina… forse ci si poteva sedere a un tavolo e parlarne.

So che sarete presenti anche ad Exposanità, in programma a Bologna dal 17 al 19 aprile prossimi…
Sì, saremo presenti a Bologna, e potrà essere un’occasione per affrontare anche questi temi con le associazioni e con le categorie interessate, oltre a rappresentare un appuntamento per conoscerci e conoscere le nostre soluzioni.

Redazione

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