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Come influiscono le malattie cardiovascolari sui problemi di erezione? Tutti gli uomini con patologie cardiovascolari sono a rischio di disfunzione erettile? Come intervenire per ridurre il rischio di DE?

La Disfunzione Erettile è una problematica che riguarda la salute sessuale maschile, più nello specifico l’impossibilità di raggiungere e mantenere un'erezione. La buona notizia è che può essere opportunamente trattata, valutando con lo specialista le varie opzioni terapeutiche (da interventi farmacologici alla protesi al pene).

La letteratura medica mostra che la Disfunzione Erettile può insorgere anche in conseguenza o concomitanza di altre patologie: in questo articolo, realizzato in collaborazione con il portale DE SOLUZIONI, vediamo in particolare il legame tra Disfunzione Erettile e patologie cardiovascolari. Vi riportiamo in seguito l’intervista del Dottor Stefano Fiordelise, responsabile dell'Unità operativa di urologia e andrologia presso la casa di cura Piacenza di Piacenza, che si occupa in particolar modo della parte andrologica, di ricostruzione a livello del malformazioni delle pene e di implantologia protesica.

Dottore, perché le malattie cardiovascolari causano Disfunzione Erettile?
Intanto possiamo dire che la Disfunzione Erettile è un evento predittore di eventi cardiovascolari futuri in termini di coronaropatia, quindi problemi alle coronarie, l'infarto e addirittura anche la morte. Quindi quell'aforisma che dice “beato colui che ha dei problemi di erezione”, è dovuto al fatto che possiamo avere la possibilità di intercettare questi pazienti che vengono con una problematica disfunzionale, cioè a carico dell’erezione, e valutare problemi che riguardano la salute generale.
Il problema risale già dall'adolescenza: i ragazzi non hanno le mestruazioni e quindi non hanno uno specialista dedicato. C'è un po' di titubanza farsi vedere e raccontare i propri problemi a un medico. 

La disfunzione potrebbe consentire di individuare un problema che magari potrebbe evitare, a distanza di qualche anno, situazioni particolarmente gravi riguardanti l'apparato cardiovascolare.

Quindi...perché le malattie cardiovascolari causano una disfunzione delle erezioni? Perché la disfunzione erettile condivide con la patologia vascolare diversi fattori di rischio, come il fumo, l'inattività fisica, l'alcol, l'ipertensione arteriosa, il diabete, l'obesità e le patologie metaboliche. Tutti questi fattori di rischio hanno come bersaglio l'endotelio, cioè il rivestimento interno dei vasi, e quindi creano una disfunzione endoteliale di cui, oltre alle malattie cardiovascolari, fanno parte anche i corpi cavernosi del pene. Questo succede perché i vasi del pene sono molto piccoli. A parità di danno endoteliale (cioè l'aumento di spessore della parete del vaso) è tanto più evidente quanto il vaso è piccolo. Lo stesso succede a carico dei vasi del pene che sono molto piccoli, che possono essere interessati ancor prima di una coronaria, di una carotide, e così via.

In che modo le malattie cardiovascolari influiscono sull’erezione?
Influiscono sull'erezione per i loro fattori di rischio: uno, i trigliceridi: il loro aumento riduce il rapporto di testosterone, aumentano il danno e la severità vascolare e predicono gli eventi cardiovascolari. Inoltre, attendono la risposta in corso di terapia con inibitori delle fosfodiesterasi ovvero quei farmaci che vengono utilizzati per via orale per la disfunzione della erezione.
Altro fattore di rischio è l'ipertensione: l'incremento della pressione differenziale, cioè la differenza tra la massima e la minima, riduce l'elasticità del vaso.
Abbiamo poi altri aspetti metabolici, come l'ipoglicemia.

E direi, quello forse più importante, è il diabete e l'obesità: è molto frequente sia nel diabetico che nell'obeso osservare un ipogonadismo, cioè una riduzione nella liberazione del testosterone, che viene sequestrato nelle cellule di grasso qualora siamo di fronte ad un problema di obesità. il testosterone è importantissimo perché, oltre ad avere un effetto centrale, ha un importante effetto periferico, cioè ha come bersaglio la cellula endoteliale, incrementando le cellule progenitrici. In sostanza, è capace di rinnovare le cellule endoteliali, che sono “i direttori d'orchestra” dell’erezione.
Altro fattore è quello della vitamina D, che può correlare con l'ipogonadismo. La vitamina D agisce sulla funzione endoteliale sia stimolando l'ossido nitrico che ha un effetto sulle cellule muscolari lisce (determinando un effetto vasodilatatorio), sia agganciando la vitamina dei recettori Ace e aumentando così la formazione di diverse molecole che hanno un'azione vasodilatatrice…promuovendo quindi l'erezione.
È importante non solo il testosterone, ma anche la vitamina D, che sono interessate anche in caso di correlazione di disfunzione erettile e ambiente.

Questa disfunzione colpisce tutti gli uomini con malattie cardiovascolari? A qualsiasi età?
La frequenza della disfunzione erettile nelle problematiche cardiovascolari è circa del 40%.
Bisogna fare attenzione però agli uomini più giovani che apparentemente non manifestano particolari fattori di rischio. Sono quelle persone che possono anticipare, con una disfunzione dell’erezione, un evento coronarico due o tre anni prima. Ecco che è fondamentale valutare attraverso esami specifici il rischio di queste persone. Tolto il problema psico-sessuologico, vanno indagati con un'attenzione diversa, soprattutto se sono persone che hanno magari già altre problematiche, penso all’obeso, a chi ha colesterolo o è diabetico. Magari pensa anche meno al problema dell'erezione e quindi vengono alla nostra attenzione con più difficoltà. C'è da dire anche che in un paziente coronaropatico che abbia avuto un evento cardiovascolare, se noi inseriamo nella “carta del rischio” anche la disfunzione dell'erezione, vediamo che a distanza di anni c'è un aumento incredibile della possibilità di avere dei nuovi eventi cardiovascolari.

Quali consigli darebbe a pazienti con malattie cardiovascolari per ridurre il rischio di disfunzione erettile?
Sono i consigli che i cardiologi danno a tutti i loro pazienti. Certamente modificare lo stile di vita, ridurre il peso corporeo, abolire il fumo, ridurre il consumo di alcool, il controllo della pressione arteriosa e un'attività fisica regolare di tipo aerobico: sono tutti i consigli che possono migliorare notevolmente il problema disfunzionale.

In che modo incide lo stile di vita nella DE?
Come abbiamo detto prima, e come abbiamo visto nei fattori di rischio, lo stile di vita è fondamentale. Ad esempio, l'obesità interferisce non solo sui problemi degli acidi grassi, del colesterolo e dei trigliceridi, ma anche sul testosterone, che è fondamentale. Inoltre, riducendo questi fattori di rischio possiamo anche ridurre la quantità del farmaco che noi dobbiamo dare a questi pazienti.

Possiamo fare anche un discorso all'inverso: trattando la disfunzione erettile io posso avere dei miglioramenti sull'apparato cardiovascolare, inoltre la frequenza di rapporti sessuali sembrerebbe ridurre il rischio di ‘reinfarti’. In aggiunta, l'utilizzo di alcuni farmaci nei pazienti diabetici ha un'azione di protezione sulle coronarie, sia come effetto di vasodilatazione, ma anche di riduzione di quelle situazioni cosiddette infiammatorie a carico del vaso, che sono i primi eventi che precedono la lesione vera e propria dell’ispessimento del vaso, riducendo gli eventi ischemici.
La cosa fondamentale è che dovremmo cercare di comprendere tutti questi fenomeni e vedere quali sono i collegamenti, dobbiamo coinvolgere il paziente al fine di ottenere dei risultati per una salute non solo andrologica, ma generale.




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Redazione

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