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Nel modello 740 per la dichiarazione dei redditi del 2005 compare una nuova sezione.
Questo quadro dice: "scheda per la scelta della destinazione del 5 per mile dell'IRPEF".
E' l'attuazione del provvedimento adottato, a titolo sperimentale, dalla Legge Finanziaria per il 2006.
Non è un'alternativa al noto otto per mille, ma una possibilità in più offerta al cittadino per sostenere il finanziamento di alcune iniziative socialmente rilevanti. Nel dettaglio, le aree interessate sono: le Organizzazioni di Volontariato; l'Università e la ricerca; la ricerca sanitaria; le iniziative sociali comunali.
Spetta al cittadino decidere di devolvere la quota dell'Irpef e a quale ente destinarla.
Nel frattempo, le varie istituzioni stanno organizzando diverse iniziative per promuovere il proprio finanziamento.
Ad esempio, due proposte arrivano da Padova e da Trieste.

Il Centro Servizi Volontariato di Padova si è dato da fare per offrire assistenza alle associazioni cittadine nelle pratiche per la domanda del 5 per mille.
Ne è risultato così un elenco di 136 Organizzazioni di Volontariato iscritte all'elenco dei beneficiari. Quasi un terzo di tutti gli enti padovani inclusi nella lista (in totale sono 466).
Alle Organizzazioni iscritte nell'elenco, il CSV ha rivolto una nuova iniziativa: la firma di un documento con il quale si impegnano a rispettare alcuni obblighi verso i donatori.
Con la firma, dunque, le associazioni garantiscono che le quote verranno usate in maniera trasparente e soprattutto coerente con le finalità fissate nei loro statuti.
Un impegno che rappresenta anche un'opportunità, soprattutto per le piccole associazioni: la pubblicizzazione delle loro attività, infatti, consentirà di mostrarsi ai cittadini con più evidenza.

A Trieste, la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (Sissa) e l'Università degli Studi hanno promesso che il 5 per mille devoluto all'Università e alla ricerca verrà usato per finanziare giovani studiosi.
"I cittadini beneficiano di un progresso economico grazie alla ricerca e all'innovazione, e in questo modo possono testimoniarlo destinando il 5 per mille all'attività di ricerca", ha affermato Fabio Benedetti, delegato del rettore per la ricerca e le attività culturali dell'Università di Trieste.
La decisione di usare le somme per le borse di studio è stata presa di comune accordo anche dagli altri rettori delle Università italiane. Si tratta di un'iniziativa che rientra nel progetto di avvicinare sempre più la scienza alla società e i cittadini alla ricerca.

I programmi dei diversi enti, dunque, sono chiari; i cittadini possono contribuire a portarli avanti firmando nel nuovo riquadro del 740 e aggiungendo il codice fiscale del beneficiario scelto.

CSV Padova

Il sito di SISSA

Il sito dell'Università di Trieste

Ci siamo occupati della nuova proposta sperimentale del 5 per mille anche nel seguente articolo:
5 PER MILLE ALLE ONLUS, MEGLIO APPROFITTARNE

Vedi il nostro Speciale Legge e Fisco

[Roberto Bonaldi]

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