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ospedaleA Lucca, al pronto soccorso del Campo di Marte, una madre ha accompagnato al pronto soccorso il proprio figlio disabile con una grave gastroenterite già a rischio di disidratazione.
Una volta giunto il proprio turno, dopo ben tre ore, nonostante tutta la buona volontà che ci hanno messo, i medici non sono riusciti a intervenire  per curare il ragazzo, che innervosito e stanco non ha reso possibile il completamento dell'intervento. Il ragazzo quindi se ne è tornato a casa con un nulla di fatto, anzi peggio di com'era entrato all'ospedale, ovvero ancora dolorante e snervato dall'attesa.

Come ha spiegato la madre, a La Nazione.it : "Era la prima volta che mio figlio andava al pronto soccorso e sinceramente pensavo che le persone con evidente disabilità avessero la precedenza come i bambini, perché in certi casi proprio di bambini si tratta. Invece no, l'attesa è stata lunga e sfibrante, mio figlio voleva tornare a casa, aveva paura, non aveva più voglia di stare lì. Non avevo più argomenti per tranquillizzarlo, per spiegargli che era lì per il suo bene, che prima sarebbe entrato chi era in pericolo di vita poi i bambini piccoli [‑¬¦]".

A seguito di questa esperienza, la madre ha mandato una lettera alla ASL di Lucca dove chiede un intervento concreto e rapido. Proprio come l'ANFFAS di Lucca sottolinea, è necessario istituire un protocollo flessibile che tenga presente che la categoria dei disabili necessita di un'attenzione particolare, e questo si potrebbe realizzare grazie all'introduzione di un codice di precedenza.



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FONTE: LaNazione.it