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Professor Davide VannoniMetodo Stamina - Più che mai attuale in Italia è il caso del “Metodo Stamina” del prof. Davide Vannoni. Il metodo di Vannoni prevede una terapia di medicina rigenerativa, basata sull’utilizzo delle cellule staminali per curare patologie gravi.
Le cellule vengono prelevate dallo stroma osseo, e dopo un periodo di tempo di tre settimane di “pulizia”sono pronte per essere iniettate sul paziente. Si tratta di un trattamento per patologie neurodegenerative (ad esempio Parkinson e Alzheimer, o la leucodistrofia metacromatica, vi ricordate della piccola Sofia?), patologie auto immuni (sclerosi multipla, morbo di Crohn…) e patologie genetiche; malattie che, purtroppo, non dispongono di una cura farmacologica alternativa.

 

La vicenda – Dopo la bocciatura del Metodo Stamina da parte della commissione scientifica ordinata dal Ministero della Salute, Vannoni fa ricorso al TAR, che appoggia il professore trovando difettosa la composizione della commissione. La corte d’appello infatti ha accolto il ricorso di Vannoni: l’inchiesta è tutta da rifare, proprio come la commissione scientifica, giudicata imparziale dal momento che alcuni esperti che ne facevano parte, avevano già precedentemente espresso pubblicamente il proprio parere contrario alla sperimentazione.
Gli esperti, scelti dal Ministro Lorenzin, si sono dati la zappa sui piedi. Il Ministero ora dovrà ricomporre ora un nuovo Comitato scientifico che persegua l’indagine con obiettività e imparzialità scientifica, priva di preconcetti, e composto anche da esperti stranieri, e non più solo italiani. I giudici della Corte d’Appello inoltre, non solo hanno imposto di rifare la valutazione definitiva per procedere, bensì hanno anche sospeso il parere contrario della commissione. La Lorenzin ha intenzione di agire tempestivamente per poter dare delle risposte ai malati e le loro famiglie, restiamo quindi in attesa di ulteriori sviluppi.
Un soffio di vento che alimenta la speranza per una vera svolta per i malati di SLA, e tutti gli altri che potrebbero trovare un significativo giovamento dal Metodo Stamina.

 

Controversia scientifica -  Due termini che associati richiamano alla storia della medicina personaggi osteggiati da colleghi e commissioni mediche a causa del loro punto di vista rivoluzionario, accolto con scetticismo e messo in ridicolo. Un punto di vista che si allontana dai dogmi imposti dai mostri sacri della medicina, propugnatori di un punto di vista ortodosso, accolto e condiviso storicamente anche dall’opinione politica, oltre che medica. Dal pioniere Louis Pasteur, ostacolato in principio ma  rivelatori presto l’indiscusso padre fondatore della moderna microbiologia grazie alla sua scoperta, a seguito di una geniale intuizione, dell’eziologia delle malattie virulente. Ad oggi però di dispute ancora aperte se ne trovano di diverse: a partire dalla bomba esplosa  a cavallo tra gli anni 80 e 90 quando Peter Duesberg negò per primo la connessione tra il virus HIV e AIDS, una disputa che vede i negazionisti smentiti dai postulati di Kotch, ma che ancora resistono mettendo in dubbio la correlazione tra sieropositività e AIDS.
Poi c’è il discusso metodo del professor Di Bella che propone una terapia alternativa alla chemioterapia per i malati oncologici; c’è una controversia addirittura sulla vitamina b12, chi dice che non sia necessaria, specialmente tra i sostenitori del veganismo, e chi la considera indispensabile per il corretto funzionamento e mantenimento del sistema nervoso.
Non è questo un paragone tra l’indiscutibile Pastoeur, con Duesberg e Di Bella, dato che soltanto i numeri potranno permettersi, un giorno, di stabilire chi ha ragione.

 

 

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Redazione