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screenshot dello spot di AID: Einstein bambino, John Lennon Bambino...La dislessia fa parte della famiglia dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), e si manifesta nei bambini in età scolare che manifestano evidenti difficoltà a leggere, scrivere, e fare di calcolo. Invertire le lettere e i numeri sia durante la lettura che la scrittura, lentezza a leggere e scrivere (bisogna pensarci di più), problemi di comprensione del testo - con la conseguente rilettura magari di sole poche righe – sono segnali di dislessia, e rendono l’apprendimento difficoltoso.

Importante ricordare che la dislessia non riguarda però la capacità intellettiva del bambino, perché non è una disabilità. Se volessimo fare un paragone, è come correre con un nastro legato attorno alle caviglie: una volta tolto, il problema è risolto. Proprio come se si dovesse sciogliere il nastro che impedisce una fluente lettura, scrittura, e abilità di calcolo, se il disturbo viene adeguatamente affrontato e corretto, il bambino che ne soffre non dovrà più avere a che fare con gli ostacoli che continuerebbero ad susseguirsi lungo il suo percorso formativo scolastico. Per questo è importante accorgersene per tempo, perché prima si prende in carico e si attuano adeguate strategie, meglio è per il giovane studente. Spetta ai genitori a casa, e agli insegnanti a scuola, cogliere per tempo i segnali d’allarme.

Per la serie “Forse non tutti sanno che…”, molti personaggi famosi che per lavoro devono imparare a memoria e ripetere molti testi, come cantanti e attori, da piccoli erano dislessici. Se non ci credete chiedete a Tom Cruise, Robin Williams, Keira Knightley, Keanu Reeves; addirittura scrittori come Hans Christian Andersen e Lewis Carrol; non mancano neppure scienziati e artisti che hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia come Thomas Edison, Da Vinci, Picasso, e premi Nobel come Pierre Curie.

Questi sono solo alcuni, ce ne sono di ben più noti nello spot che l’Associazione Italiana Dislessia (AID) ha curato e sta diffondendo in questi giorni nei canali televisivi italiani. Quindi, genitori, non demoralizzatevi se vostro figlio ha dei disturbi dell’apprendimento (ricordiamo che oltre alla dislessia ci sono la disortografia, la disgrafia e la discalculia): affrontateli e non fate pesare la cosa al bambino  che, non si sa mai, potrebbe diventare in futuro… forse un noto scienziato, o la nuova Agatha Christie (sì, anche lei era dislessica).

 

 

Per info:
Associazione Italiana Dislessia


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Redazione