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leggendo per caso questo articolo sul nido Girasole di Roma, volevo parlarvi della mia esperienza di mamma di un bambino udente che ha frequentato due anni il nido con un bambino sordo. Sia mio figlio Tiziano che Renato quando hanno iniziato il nido avevano 10 mesi, frequentavano un nido pubblico di Firenze, la loro classe "dei piccoli" era composta solo da 6 bambini, questo probabilmente ha agevolato tante cose. Tutti e 6 i bambini dedicavano alcune ore la settimana a giocare con la maestra dei segni, e così oltre che vedere immagini ed imparare le parole di quelle immagini imparavano anche alcuni segni. Fin dall'inizio la presenza di Renato nella classe l'ho considerata come una fortuna, perchè ha contribuito enormemente ad arricchire ed a stimolare Tizi, devo dire che anche le maestre sono state bravissime, vivendo questa esperienza come l'occasione per imparare una cosa nuova. Verso la fine del primo anno di nido così capitava spesso che qualche segno oltrepassasse il cancello del nido tanto che quando mio figlio diceva mamma spesso accostava il pugno alla guancia... Nel secondo anno di nido naturelmente i segni che lui sapeva erano davvero tanti, ed in famiglia era diventato un gioco ripeterli. Quest'anno stiamo frequentando scuole materne diverse, e mi è dispiaciuto tanto. Questa esperienza mi ha fatto pensare quanto sia facile per i bambini oltrepassare le barriere della diversità ; nel loro mondo, finchè non viene macchiato dai pregiudizi degli adulti, il "diverso" non viene emarginato, Renato, per mio figlio era solo un bambino al quale parlare attraverso le mani...

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