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Sono molto preoccupata per i diritti delle persone con genitori diversamente abili assistite da impiegati del settore pubblico come me. Ho 40 anni, sono una impiegata statale, con uno stipendio che mi permette a malapena di arrivare a fine mese, vivo a Roma e sono divorziata con una figlia di 13 anni. Mia madre ,con la quale convivo da sempre, è invalida al 100% a seguito di un ictus subito quando io avevo 26 anni e che l’ha lasciata parzialmente paralizzata. Mio padre è deceduto quando avevo 14 anni e dalla disgrazia che è avvenuta a mia madre dedico gran parte della mia vita a lei e a mia figlia. Come sapete, assistere un disabile, per quanto mia madre abbia un meraviglioso carattere, è una continua strada in salita fatta di incognite continue. L’anno scorso, faccio un esempio, la pensione di invalidità di mia madre è stata decurtata da un giorno all’altro con un debito da pagare di oltre 6.000,00 euro. Si è trattato di un errore dell’inps che però ci ha fatto vivere nell’ansia . Mia madre ha bisogno di assistenza continua: dal tagliare il pane al lavare i capelli, dal tagliare le unghie al fare la spesa , dall’allacciare le scarpe alla fisioterapia motoria e cardiovascolare, insomma non è in grado di compiere i quotidiani atti della vita senza un supporto. I centri specializzati che forniscono assistenza hanno subito fortissimi tagli, e adesso ci dobbiamo recare due volte a settimana ad un centro distante da casa. Devo prendere le ferie per sopperire a queste necessità dato che i 3 giorni al mese non bastano. La proposta contenuta nella legge di stabilità che vuole tagliare il 50% dello stipendio ai dipendenti pubblici che fruiscono 3 volte al mese della legge 104 per assistere i propri genitori è assurdamente crudele, iniqua e classista dal punto di vista umano e incomprensibile dal punto di degli obiettivi che vuole raggiungere. Da una parte ci tagliano le spese e l’assistenza sanitaria chiedendoci di compensare fornendo noi stessi l’assistenza che lo stato non può né vuole dare. In termini di risparmio per le casse dello stato poi di cosa parliamo? Di una parte esigua di denaro risparmiato rispetto al resto della fetta di coloro che assistono i propri familiari disabili. E’ una strategia per una proposta di legge che nella sua apparente cieca stupidità è stata chiaramente studiata da freddi burocrati a tavolino. Sonia

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