salve a tutti,mi chiamo Paolo, 50enne di Milano.Nel gennaio 2011 subisco il 1° infarto,d'urgenza
in ospedale,mi praticano un'angioplastica,con relativo stent.Succesivamente altro infarto,stesso
ospedale,coronografia,ma stavolta di stent c'è nè vorrebbero ben 8. Sù consiglio medico,opto
per ricovero presso reparto cardiologico Niguarda.Eccellentissimo lo stato di servizio,pulizia e
dell'operazione subita(duplice by-pass aorto-coronarico e safenoctomia).Richiedo riconosciment
o invalidità civile,e la medesima mi viene riconosciuta al 67%,inoltro ricorso tramite patronato
per aggravamento(diabete mellito-insulino-dipendente,epatopatia correlata ed accertata,nonchè
obesità ,peso 106 Kg. e sono alto 1,78 cm.) portatore di protesi dentarie nonchè emorroidi.
Rivolgendomi per normativa di legge al patronato per l'inoltro del ricorso,quest'ultimo che fà ?
Lascia decorrere il tempo necessario(180 gg.),e mi viene comunicato(dopo che mi sono present
ato in sede ossia C.so di P.ta Vittoria) che non ci sono gli estremi per l'eventuale ricorso.
Preciso che nessun medico si sia realmente accertato del mio stato d'invalidità ,nè prima(visita
ASL) nè dopo(ricorso tramite patronato),ho cercato di fare prevalere le mie buone ragioni,mà null
a. Ora mi domando:A CHE SERVE IL PATRONATO SE DI CIO' NON NE' E' CAPACE ?