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Mio figlio,28 anni,idolo dei ragazzi per le sue eccellenti performances sportive,ma anche per il successo con le ragazze per la bellezza,l'eleganza, il fascino,è ora un disabile per un grave trauma cranico.L'antico guerriero ha lottato per sopravvivere e ritornare al suo splendore,ma dopo oltre 2 anni di ricoveri,interventi,terapie riabilitative in tutt'Italia,le speranze si sono affievolite.L'idolo è crollato,frantumato in mille pezzi,non accetta la sua condizione e si ritrova sempre più solo.Le giornate,prima tanto brevi tra lo studio,le ragazze,le corse in moto,le partite di pallone o la palestra,discoteche e luoghi di ritrovo,ora non passano mai e l'ozio alimenta la disperazione e i propositi cupi. Non intendo abbandonare la lotta,continuerò a sperare che le sue condizioni possano ancora migliorare.Dove non arriverà la scienza,interverrà Dio,che già gli ha fatto grazia della vita contro ogni previsione scientifica.Ma temo un nemico terribile che si sta avvicinando sempre più:la depressione! Come aiutarlo a tenerla lontano?Chi potrebbe sostenerci in questa battaglia?Che cosa potrei suggerirgli per riempire le sue giornate,cercare nuovi interessi,entrare in contatto con ragazzi che abbiano problemi simili ai suoi,con cui poter socializzare?

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