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Sono paraplegica da molti anni e devo dire che in Italia ho trovato bagni pubblici per disabili delle più diverse tipologie ma raramente li ho potuti utilizzare autonomamente, a differenza di quelli che trovo sulle aree di servizio in Germania, in Austria e in Slovenia. Credo che molto dipenda dalla incertezza delle norme che regolano le misure e le caratteristiche delle tazze. Anche nel vostro sito ho trovato norme imprecise: cosa vuol dire che la tazza deve essere " a 0,40 m dalla parete"? Parete laterale? Ok che : L'altezza del piano superiore della tazza deve essere di 0,50 m dal pavimento. Gli accessori (comando per il lavaggio idraulico della tazza, porta carta ecc.) devono essere sistemati da renderne l'uso agevole e immediato. I vasi migliori sono quelli sospesi da terra, ancorati cioè alla parete verticale." Ma poi che senso ha che " fra la parte anteriore della tazza e la parete retrostante 0,63 m nel caso di invalidità deambulati, 080 m nel caso di sedia a ruote."? Io, come tutti i paraplegici abbiamo bisogno di un sostegno posteriore per mantenere l'equilibrio; se la tazza è troppo lontana dalla parete la spalliera si inclina ed io scivolo in avanti. Perché non vi sono norme che prescrivono la presenza di un copritazza con circa 8 cm di piano liscio e con spalliera (credo si chiami seggetta)? Io ho trovato molti bagni senza copertura, così dovrei sedermi sulla ceramica con pericolo di danneggiarmi il sedere. Poi ho trovati vasi giganteschi, dentro i quali finirei! O vasi quadrati (come all'areoporto di Fiumicino). Credo che i costruttori di questi vasi abbiano fatto soldi a palate, senza costruire vasi effettivamente utili. Rispondetemi per favore perché vorrei ottenere qualche risultato. Grazie, Laura Vigni

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