In occasione dei campionati europei di Stadskanaal (Paesi Bassi) Roberto La Barbera, atleta della nazionale italiana paralimpica di atletica leggera, è stato scoperto positivo al doping.
La presenza di stanozololo è stata comprovata dalle controanalisi effettuare dai laboratorio di biochimica di Colonia, e nonostante il tentativo di giustificazione dell’atleta lo scandalo è scoppiato. Si tratta di uno steroide anabolizzante molto diffuso negli sport di potenza in quanto aumenta la massa muscolare e la resistenza allo sforzo.
L’atleta era stato sospeso in via cautelativa lo scorso mese, ma ora è ufficialmente sotto inchiesta per doping. Secondo il regolamento dell’IWAS, Federazione Internazionale Sport per amputati e persone in carrozzina, La Barbera sarà ascoltato dalla Segreteria federale proprio in questi giorni.
Sono in tutto 24 gli atleti risultati positivi ai controlli antidoping nelle ultime Paralimpiadi, secondo i dati forniti dalla Commissione antidoping del Cip. Nata 3 anni fa la Commissione si occupa di coordinare le attività di prevenzione e tutela nelle attività sportive.
Gli atleti paralimpici fanno uso frequente di diuretici, per il trattamento dell'ipertensione e della vescica neurologica, corticosteroidi per la patologia asmatica e nella terapia di patologie acute a carico dell'apparato locomotore, B-bloccanti per la cura del glaucoma e dell'ipertensione arteriosa, il B2-Agonisti per l'asma bronchiale, morfina per le sindromi dolorose croniche altrimenti intrattabili e insulina in atleti affetti da diabete €˜insulino-dipendente". E’ chiaro quindi che le differenze tra gli atleti disabili e quelli normodotati riguardo l’assunzione di sostanze farmacologiche è piuttosto ampia.
Stando alle dichiarazioni del professor Antonio Spataro, il medico che preside la commissione, il doping paralimpico sta crescendo costantemente, così come stanno crescendo i guadagni legati alle prestazioni sportive degli atleti disabili.
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[Redazione]