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Sulla proposta di studenti divisi sulla base delle capacità (alunni disabili inclusi), il generale candidato dalla Lega alle europee dichiara di essere stato frainteso, ma intanto fioccano le critiche bipartisan

Non sappiamo da dove cominciare. Non sappiamo da dove cominciare per commentare le parole del generale Roberto Vannacci, appena candidato dalla Lega per le elezioni europee del prossimo giugno, con la sua proposta di classi specifiche per alunni e alunne disabili, espressa in una intervista a La Stampa di sabato, sulla base dell’idea che gli studenti "vanno divisi in base alle loro capacità".

LE FRASI SULLE CLASSI SPECIALI
Nell’intervista, alla domanda Vorrebbe separare gli studenti in base alla loro bravura? Vannacci risponde «Credo che delle classi con “caratteristiche separate” aiuterebbero i ragazzi con grandi potenzialità a esprimersi al massimo, e anche quelli con più difficoltà verrebbero aiutati in modo peculiare». (…) Un disabile, però, non lo metterei di certo a correre con uno che fa il record dei cento metri. Gli puoi far fare una lezione insieme, per spirito di appartenenza, ma poi ha bisogno di un aiuto specifico. La stessa cosa vale per la scuola. Chi ha un grave ritardo di apprendimento si sente più o meno discriminato in una classe dove tutti capiscono al volo? Non sono esperto di disabilità, ma sono convito che la scuola debba essere dura e selettiva, perché così sarà poi la vita. O almeno, così è stata la mia vita».

CRITICHE BIPARTISAN
Che il generale Vannacci non brillasse per idee inclusive lo si sapeva (vedasi le dichiarazioni su omosessuali, su italiani dalla pelle bianca, e così via), ma la proposta del ritorno a classi separate ha superato il segno, suscitando le critiche di molti, anche interne alla stessa Lega che lo ha candidato, tra cui il ministro Giorgetti.
Dopo le reazioni, il generale ha dichiarato di essere stato frainteso. Lo stesso ministro Salvini difende Vannacci, ribadendo che si tratta di una tempesta sul nulla.

IDEE CHE NON POSSONO TROVARE SPAZIO
Ebbene, ci diranno, insomma, che avevamo capito male, e ce lo auguriamo, ma è bene ribadirlo: se così non fosse, non sarebbero solo “parole fraintese”, ma parole pericolose, frutto di un certo tipo di pensiero escludente, segregante, selettivo, che non possiamo e non vogliamo appoggiare dopo anni di lotte per l’inclusione scolastica.


CONDANNA DALLE PERSONE CON DISABILITÀ
Le reazioni dal mondo della disabilità tutto sono state decise e nette: la FISH parla di condanna senza se e senza ma alle dichiarazioni del generale. Il movimento delle persone con disabilità ha lottato negli anni fino a raggiungere l’abolizione delle classi speciali nel 1977. Tornare indietro non è nemmeno in discussione, ribadisce la Federazione Italiana per il superamento dell’handicap.
Faremo le barricate per difendere i diritti degli studenti con disabilità. Non è possibile indietreggiare sull’inclusione scolastica. Non negozieremo mai i diritti delle persone con disabilità”, ha dichiarato il presidente di FISH, Vincenzo Falabella.
Medesima condanna arriva da CoorDown e tutta la comunità delle famiglie e delle persone con sindrome di Down, stigmatizzando con fermezza le affermazioni del candidato della Lega, ritenendo che sia grave e allarmante che si possano attaccare con argomenti privi di ogni fondamento i diritti degli alunni con disabilità, sanciti e tutelati dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità. Ma soprattutto, diritti riconosciuti dalla legge 517 del 4 agosto 1977 che ha portato l'Italia ad essere il primo paese al mondo ad aver abolito le classi differenziali.
Il ritorno alle classi speciali non è un'opzione possibile, continueremo a difendere l'inclusione scolastica per ogni alunna e alunno, concludono da CoorDown.

Aggiornamento: leggi il commento in merito di Locatelli, ministra per le disabilità.

Redazione

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