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v4a logoDieci i campeggi italiani ora in rete, con un occhio all'estero

Rampe facilmente percorribili; tragitti senza barriere; ambienti spaziosi e ben modulati; menu a prova di intolleranze alimentari.

Tutti criteri, questi, che se soddisfatti da una struttura turistica, le fanno aggiudicare l'appellativo "per tutti".

E se in genere questa denominazione si associa alla disabilità , non bisogna dimenticare che, accanto ai 3,5 milioni di disabili italiani, c'è anche un'altra ampia fetta di clientela potenzialmente attratta dalle strutture accessibili. Si tratta degli anziani, delle famiglie con bambini, di chi ha difficoltà motorie temporanee, di chi è allergico a qualche alimento.

Investire sulla ricettività "per tutti" è dunque la scommessa nel presente, e nel futuro, del settore turistico internazionale.

In Italia, si stanno compiendo i primi passi; il tragitto è ancora lungo, ma i risultati già si vedono.

A mostrarli è "Village for All" (V4A), organizzazione no profit nata in provincia di Ferrara con obiettivo l'inclusione turistica e la promozione della attività sportiva anche tra i disabili.

Prende il nome dell'organizzazione il suo principale impegno: la creazione di un network di camping e di villaggi "per tutti".

Niente barriere, zero preoccupazioni, tanto relax. E soprattutto, tanta sicurezza: a garantire l'affidabilità delle strutture è proprio "Village for All", che nel suo sito dà ai turisti tutte le indicazioni utili per scegliere la struttura più adatta alle esigenze di ciascuno.

Al momento, il network è sviluppato in tre regioni italiane: Emilia Romagna, Veneto e Lombardia. Dieci i campeggi e i villaggi attualmente affiliati. Una di queste strutture ha registrato circa 2.200 presenze per gruppi e familiari di persone disabili; un risultato pari al 4,5% del suo fatturato.

Per il 2009, gli obiettivi di "Village for All" sono fissati: estendere le maglie della rete "per tutti" nella Penisola, e possibilmente anche all'estero, in qualche villaggio in Francia, Germania e Danimarca.

Nel frattempo, i rappresentanti dei campeggi e dei villaggi affiliati si sono incontrati a Verona per conoscere il primo bilancio dell'iniziativa.

A tracciarlo, Roberto Vitali, project manager di "Village for All".

Cosa è emerso durante l'incontro, e quali sono le linee guida che seguirete per sviluppare l’iniziativa?

Il mondo dei campeggi e dei villaggi ha dimostrato un'alta sensibilità verso i valori sociali, morali, nonché economici rappresentati dal turismo accessibile.

Avere ad oggi 10 villaggi affiliati è sicuramente un grande successo, e lo è soprattutto il fatto che sono proprio i loro gestori i primi promotori di V4A verso i propri colleghi.

Le linee guida sulle quali si muove V4A sono la raccolta in loco di tutte le informazioni utili per poter permettere alle persone di scegliere se la struttura sarà in grado di soddisfare la propria vacanza.

Non diamo patenti di accessibilità , ma garantiamo l’affidabilità delle informazioni che mettiamo a disposizione sul nostro sito, facendo in modo che ognuno possa scegliere la propria vacanza secondo le proprie esigenze. Sappiamo bene che l’accessibilità per tutti è un'utopia.

Prestiamo attenzione ai bisogni ed insegniamo come si accolgono i clienti, trasferendo le competenze per soddisfare le esigenze espresse.

Quindi in sintesi: informazioni garantite da noi, formazione al personale dei camping e, non ultimo, anche l’assistenza per migliorare le strutture. Un'opportunità , quest'ultima, per realizzare una accessibilità trasparente, rispettosa cioè dei canoni dello "universal design".

Al momento, l’iniziativa è diffusa in 3 Regioni. Questo significa che nel nostro Paese gli operatori turistici non hanno ancora compreso pienamente l’opportunità di investire sull’accessibilità ?

Al contrario. Basti pensare che Faita-Federcamping, organizzazione di categoria che rappresenta 2300 gestori di campeggi in Italia, è patrocinatore del progetto.

La diffusione può sembrare lenta, ma abbiamo avuto già richieste da altre regioni che, solo per problemi di tempo, non siamo ancora riusciti ad affiliare.

La raccolta delle informazioni e la loro elaborazione richiede tempi abbastanza lunghi, e la nostra organizzazione sta via via adeguando il suo staff in base alle richieste che riceve.

Presto vedremo campeggi di altre regioni, e speriamo di arrivare a coprire quanto prima tutto il territorio nazionale.

Il network vuole estendersi anche all’estero. Vuol dire che fuori confine l’attenzione all’accessibilità in vacanza è più diffusa che in Italia?

Sono contatti scaturiti da incontri personali avuti con imprenditori in occasione di congressi e convegni.

Anche l’Europa, per quanto riguarda l’accessibilità , ha un panorama di luci e ombre, con territori e imprenditori più sensibili ed altri meno attenti.

Si va in vacanza anche in inverno. €˜Village for All‑¬ ha pensato anche alle strutture sulla neve?

Stiamo lavorando anche su questo versante, e di sicuro saremo pronti per la prossima stagione 2009, con strutture in montagna anche con apertura annuale.

Nel complesso, quando si realizzerà pienamente una rete di strutture €˜per tutti‑¬ distribuita nelle varie Regioni?

Durante la nostra convention, il presidente di Faita-Federcamping si è impegnato per arrivare ad una copertura del 30% delle strutture esistenti sul territorio nazionale, vale a dire quasi 700 villaggi.

Voglio sottolineare che i campeggi affiliati a V4A sono in grado di dare ospitalità anche a gruppi con e di persone disabili. Sappiamo quanto sia difficile trovare opportunità di vacanze per 20 o 30 persone, ma oggi i campeggi, o almeno una parte di questi, sono già in grado di farlo.

Links:

Il sito di V4A "Village for All"

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