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Finalmente un libro per tutti.
E' uscito il primo romanzo giallo completamente accessibile: si chiama "Pax tibi avogador meus" (edizioni Omnia Office) e l'autrice, Barbara Zolezzi, lo ha scritto in collaborazione con Elisabetta De Pieri.  E' la prima opera editoriale - come si diceva completamente accessibile - nata dalla collaborazione tra la Zolezzi, Roberto Scano (Presidente di IWA/HWG) e edizioni Omnia Office, società impegnata nel settore web con la promozione di standard dell'accessibilità e portali tematici (come il portale Guestinvenice.com).

Secondo Sonia Tommasini, titolare di Omnia Office, "L'uscita di questo giallo dimostra come sia possibile garantire con un'unica opera il diritto alla lettura a tutti, senza dover differenziare i canali di distribuzione del libro. Con questa opera rispondiamo anche all'appello fatto da più parti, come l'Istituto Cavazza e l'associazione scrittori bolognesi presieduta dal giallista Carlo Lucarelli".
"Pax tibi avogador meus" è anche la prima opera editoriale distribuita in formato tetralibro: al testo è allegato un CD-ROM con tre differenti versioni digitali, per garantire la leggibilità alle persone con disabilità visive (non vedenti o ipovedenti), motorie, e a coloro che utilizzano computer palmari.
E' il primo testo non tecnico a norma dei 22 requisiti tecnici previsti dalla legge 4/2004 anche nella versione digitale verificata dalla commissione OSI (Osservatorio Siti Internet), nonché dell'Unione italiana Ciechi.

Barbara Zolezzi è un'abile scrittrice di gialli storici, vive a Venezia ed è in questa splendida città alla fine del '500 che predilige ambientare i suoi romanzi, facendo riscoprire al lettore la grandiosità della Serenissima Repubblica. Nell'incantevole città lagunare l'Avogador Paolo Priuli investiga su una serie di delitti, intrighi di corte, storie di cortigiane e crimini comuni. Con l'aiuto del suo astrologo, Abrahim, il magistrato  Sier Paolo Priuli si muove accanto a personaggi inventati le cui storie si intrecciano con quelle del Doge Mocenigo, del pittore Veronese e della poetessa Veronica Franco. L'opera è ricca di colpi di scena, congiure, duelli, misteri e, in appendice, una prelibatezza del tempo: "Sapor de uva con agliata bianca, servito con lo storione.
Il libro è ordinabile in libreria oppure su Internet al sito Librando.it  o su Ibs.it

Ho intervistato telefonicamente Barbara Zolezzi e, vi dirò, è proprio una scrittrice fuori dal comune. In genere si pensa allo scrittore come ad un individuo solitario, tutto preso dai suoi pensieri e dal suo scrivere, ma Barbara non è così. E' una simpatica signora che …Ma forse è meglio che vi riporti la nostra piacevolissima chiacchierata.

D.: - Ciao Barbara, la notizia di questa iniziativa mi ha molto colpita e incuriosita: come è nata l'idea di fare del tuo giallo un libro accessibile?

B.: - Dallo 'scambio' con Roberto Scano. Dopo un paio di incontri, ci siamo detti:"perché non farlo accessibile a tutti? Leggere è un diritto di tutti. Così Roberto ha lavorato sul progetto in collaborazione con OMNIA OFFICE ed è stato possibile realizzare quest'opera proponendola ad un costo più che accessibile anche per l'editore: solo 1 euro in più per il CD allegato.  Personalmente sono molto felice di aver aderito al progetto, e in futuro vorrei far uscire in formato tetralibro anche altre mie pubblicazioni. Leggere è un ottimo passatempo per tutti: dagli anziani allo studente che ha poca voglia di leggere, il tetralibro agevola la lettura a chiunque. Insomma mi infilo le cuffiette e anche col mio palmare posso ascoltare il libro, comodamente.
 
D.: Splendido, ma adesso entriamo un po' nel vivo della storia. Raccontaci cosa e chi incontreremo nel tuo libro.

B.: E' un giallo storico ambientato a Venezia. Siamo a fine del '500, all'apice dello splendore della Serenissima Repubblica e l'Avogador de Comun, Paolo Priuli, magistrato, indaga su una serie di delitti, apparentemente di difficile soluzione. Allora Venezia era una città multirazziale, in grado di affrontare forse meglio di oggi le problematiche legate all'integrazione. Era una città ricca e potente, le cortigiane erano tenute in grande considerazione e la Serenissima era persino in grado di tenere sotto controllo i processi della Santa Inquisizione.
Il nostro Avogador si fa aiutare nelle sue indagini da alcuni personaggi storici: un medico - astrologo che lavorava nella farmacia di Ca' Priuli, grande esperto di astronomia, astrologia, di scuola e  cultura araba, dalla cortigiana Tiziana Orio, dal pittore Veronese (di cui si trovano cenni della sua opera nel libro), profondo conoscitore dei testi sacri e, pare, ''Grande Maestro Esoterico'' iniziato dai Templari.
Si incontra anche la poetessa Veronica Franco, che subì il processo della Santa Inquisizione, e fu assolta come anche il Veronese perché all'epoca la Repubblica era veramente potente e poteva controllare persino i giudici della Santa Inquisizione. Lo Stato, però, condannava ferocemente, invece, chi tradiva la Serenissima,  diffondendo per esempio i segreti sul vetro, quelli dell'Arsenale o della lavorazione dei diamanti, ma non certo per chi era accusato di stregoneria.

D.:  Insomma: Intrighi, misteri, storie di nobili e cortigiane, ma so che c'è di più …

B.: Sì Diomira, in questo libro c'è un po' di storia di Venezia, il  modo di vivere dell'epoca, sia per i patrizi che per il popolo. E in appendice ho voluto aggiungere un piccolo assaggio, assolutamente autentico, della sua cucina: una gustosa salsa che si serve accompagnata con lo storione stilata da Antonio Bufi Chef de "Le Bistrot de Venice",per gustare ancora oggi ciò che i nobili delle antiche casate assaporavano.

D.: So che sei un'accanita sostenitrice della scrittura come terapia, spiegaci questa tua teoria.

B.: La scrittura come terapia  è una mia vecchia teoria, in particolare la gialloterapia. Non è vero che non sappiamo scrivere, piuttosto si è persa l'abitudine alla scrittura. Scrivere può davvero diventare una terapia, perché scrivendo escono i nostri problemi, le nostre angosce, le nostre ansie, ci fa sentire meglio. Scrivere è liberatorio. Provate a mettere su carta le vostre frustrazioni, i pensieri che vi perseguitano. Provate a inventare storie piene di misteri e complotti, potrà capitarvi che buttando giù di getto e rileggendo poi, a distanza di tempo quello che avete messo giù, lì sul vostro scritto potreste ritrovare la soluzione dei  problemi che vi hanno tanto afflitto. E poi scrivere è economico, non costa nulla. Si può scrivere di tutto: racconti, fiabe, storie d'amore, poesie ed è molto utile per alleviare la solitudine. Provare non costa nulla e liberare la fantasia fa bene alla salute. E poi mica tutti i ''diari'' devono essere pubblicati.


D.: So che hai anche tenuto un corso di scrittura creativa on-line.

B.: Sì, on-line ma anche nelle scuole. Mi piace incoraggiare le persone a scrivere. Col corso on-line  si possono inviare i testi alla mia mail, dopo averli letti, do utili suggerimenti per continuare a scrivere. La Scuola di scrittura è utile per avere un'impostazione, ma non è indispensabile. L'importante è scrive quello che si ha dentro. Oggi ci sono un'infinità di aiuti e con un pc si hanno a disposizione la grammatica, i sinonimi, il vocabolario, insomma basta aver la voglia e se uno ha il dono o la voglia, non ci vuole certo un diploma…

D.: A volte però ci si trova di fronte al foglio bianco e…ci si blocca, tu cosa fai?

B.: Io consiglio di prendere una macchina fotografica e di uscire, andare in giro e fotografare. Poi provate a scrivere il diario di quella foto. Si fa un bel giro in campagna, in montagna, in un centro storico, vai, ti fai la tua passeggiata, fotografi e poi hai la traccia su cui incominciare a scrivere. Non c'è il blocco del foglio bianco e hai sotto gli occhi il ricordo di una bella giornata, di un'immagine che ti ha emozionato.
Ognuno ha il suo dono, bisogna coltivarlo con un po' di buona volontà. Scrivere, dipingere, disegnare, suonare uno strumento sono modi come altri per aprirsi e uscire dalla solitudine e ampliare all'infinito i rapporti umani.

D.: Da anni scrivi in collaborazione con Elisabetta De Pieri e so che sta per uscire una tua nuova produzione in collaborazione con il giornalista Giuseppe Cardone.

B.: Sì. Mi piace lavorare con altre persone, oltre che da sola: Giuseppe Cardone, Elisabetta De Pieri, l'attore Angelo Moresca e attualmente Simonetta Biserni, perché il mio ''scrivere'' non  diventi un lavoro solitario. Scrivere in collaborazione con altre persone è un modo come un altro per confrontarsi con chi ha idee differenti dalle mie, altrimenti diventa un discorso fra me e me… Non è difficile collaborare con qualcuno e insieme impostare il lavoro, la trama, i personaggi, le ricerche fa diventare lo scrivere estremamente interessante.
Con Giuseppe Cardone abbiamo scritto un appassionante giallo sulla storia dell'unica strega, Matteuccia De Francesco, bruciata a Todi nel marzo del 1428 e stiamo cercando un editore…
Con la signora Biserni, invece, stiamo progettando diverse sorprese, non ultima una bellissima favola per ragazzi, ma non posso anticipare nulla, perdonate…

D.: Ti ringrazio Barbara e aspettando le nuove novità editoriali io auguro a tutti voi una buona lettura e, perché no, anche una buona scrittura a quanti seguiranno i consigli di Barbara sulla Gialloterapia.

B.: Grazie a te e permettimi di ringraziare il Comune di Venezia che ci ha dato il Patrocinio morale della Città di Venezia e l'editrice, signora Sonia Tommasini, a Roberto Scano che hanno esaudito un mio desiderio…

INFO:
Il sito delle edizioni Omnia Office 

Il sito di Iwa/Hwg


[Diomira Pizzamiglio]

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